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Trento, 1 maggio 2007 In vista dell'incontro dei capigruppo di maggioranza, previsto per venerdì prossimo, non si placa il dibattito nel centrosinistra cittadino sulle prospettive dei terreni inquinati di Trento nord. Dopo il confronto interno a Trento democratica, seguito dalla proposta di una mediazione avanzata da Alessandro Pietracci (Sdi) e dalla linea indicata dall'assessore all'urbanistica Alessandro Andreatta (Corriere del Trentino di domenica), a tracciare la propria posizione è anche il capogruppo dei Verdi, Carlo Biasi. «Finché le tecniche di disinquinamento dell'ex Sloi sono ancora poco convincenti è bene non avere fretta e prendersi il tempo per valutare» spiega Biasi. Che torna all'audizione del responsabile del progetto provinciale di bonifica dei terreni di Trento nord Alverio Camin in commissione urbanistica e ambiente. «Le informazioni che ci sono state fornite non sono molto soddisfacenti» dice. Il vero problema, ammette il capogruppo dei Verdi, rimane la bonifica del piombo tetraetile presente in grande quantità nell'area dell'ex Sloi: nel corso dell'audizione a Palazzo Thun, Camin aveva spiegato ai consiglieri di pensare ad un disinquinamento attraverso la tecnica dell'ossidazione chimica per i terreni in profondità e di confidare nella sperimentazione di un nuovo metodo, in grado di trasformare il piombo in una sostanza vetrosa, per la parte scavabile e per i fanghi. «Senza avere una maggiore certezza della riuscita del risanamento — osserva Biasi (che sabato prossimo si confronterà sull'argomento anche con il collega di gruppo Elio D'Annunzio) — è quantomeno anomalo definire una destinazione urbanistica». Allo stesso modo, aggiunge il consigliere ambientalista, è opportuno non bruciare le tappe del percorso di riqualificazione. «Finora le tecniche di disinquinamento rimangono incerte. In questo quadro è necessario concentrarsi sulla valutazione» è l'auspicio di Biasi. «La sicurezza dei cittadini — dice ancora — deve prevalere sugli interessi dei privati. I quali, in ogni caso, all'atto di compravendita del terreno sapevano di acquistare un'area inquinata e quindi problematica». Per quanto riguarda la procedura da utilizzare, Biasi non nasconde di essere vicino alla linea di Nicola Salvati ( vale a dire, bonifica dell'intero comparto prima di iniziare a costruire): «La procedura per scaglioni, avanzata in particolare dall'architetto Gregotti, mi sembra pericolosa. Chiedo comunque che si valuti il rischio di questo iter». Mette al primo posto la sicurezza anche Giovanna Fadanelli. «Il nostro primo obiettivo è quello di tutelare i cittadini del capoluogo» mette in chiaro la capogruppo della Margherita. Che domani sera discuterà del futuro di Trento nord insieme agli esponenti del suo gruppo consiliare e all'assessore Andreatta. «Siamoconvinti della necessità della bonifica e del riutilizzo dei terreni ex industriali ex Sloi e Carbochimica» assicura la Fadanelli. Che riprende le parole del vicesindaco: «Il disinquinamento va di pari passo con la definizione della destinazione d'uso. Non si possono disgiungere i due livelli». Poi ricorda la linea espressa dal capogruppo di Trento democratica MichelangeloMarchesi. E osserva: «È vero, è importante iniziare fin da subito a discutere delle funzioni che vogliamo inserire in quel quartiere». Le varie posizioni emerse in questi giorni all'interno della maggioranza saranno messe sul tavolo venerdì prossimo, nel vertice dei capigruppo della coalizione guidata da Alberto Pacher. Lunedì, quindi, il tema sarà affrontato ancora in maggioranza, ma questa volta in una riunione allargata a tutti i consiglieri. Per arrivare in aula, martedì prossimo, con una linea quanto più condivisa possibile, in vista della discussione dell'ordine del giorno presentato da Micaela Bertoldi (Trento democratica) e firmato da tutte le forze di maggioranza. Nel documento, depositato a settembre dello scorso anno, si impegnava in particolare sindaco e giunta «ad individuare e sottoporre alla valutazione del consiglio una proposta urbanistica con funzioni compatibili con un effettivo e sicuro disinquinamento delle aree ex Sloi e Carbochimica» . E ancora, si invitava «a confermare il principio di massima cautela, in funzione di salvaguardia della salute dei cittadini e ad aggiornare il consiglio sullo stato di attuazione delle delibere precedenti». Secondo quanto concordato dalla conferenza dei capogruppo, il documento sarà il primo degli argomenti che il consiglio affronterà nella tornata della prossima settimana. E la discussione si preannuncia tutt'altro che rapida: per presentare il documento, infatti, i firmatari avranno a disposizione un quarto d'ora più ulteriori dieci minuti per altri interventi. A seguire, ci sarà la replica della giunta. Quindi, il confronto: ogni gruppo consiliare avrà a disposizione 40 minuti per esprimere la propria posizione, mentre per le dichiarazioni di voto ogni consigliere potrà godere di cinque minuti di tempo.
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